Antonio Bruno
2003-10-01 23:08:12 UTC
Misteri archeologici : Le origini scomode della scrittura
di Antonio De Comite
CUN Taranto
Fino a poco tempo fa era pressoché acclarato ed un fatto insindacabile e
incontrovertibile che l'origine della prima forma complessa di scrittura era
di appannaggio del popolo dei Sumeri vissuto attorno ai 5000 anni fa .
Dicevamo all'inizio fino a poco tempo fa perché dopo innumerevoli scavi
archeologici in ogni parte del mondo la certezza è venuta meno. Infatti
pochi anni fa l'archeologo della Direzione di Studi Germanici in Egitto, il
professor Gunter Dreyer dichiarò di aver trovato in una necropoli a circa
400 km dal Cairo delle iscrizioni risalenti al 3500/3400 a.c. ( 5500 anni
fa ). Le iscrizioni furono rinvenute nella località di Abydos. Sembrava
quindi che il primato del popolo dei fiumi del Tigri ed Eufrate era stato
tolto dagli Egizi. Ma prima di analizzare una scoperta fatta appena due anni
fa e finita "misteriosamente" nel dimenticatoio, illustriamo brevemente
quali sono i periodi indicati dei vari tipi di scrittura fino ad ora
rinvenuti .
Circa 600 a.c. Nelle Americhe fu il popolo degli Sapotechi ,stanziato nei
territori del Messico, a inventare la scrittura da glifi tutt'ora
difficilmente interpretabili.
Circa 1500/1200 a.c. Durante la dinastia Shang compaiono in Cina ossa
oracolari (scapole di bovino o carapaci di tartaruga) con pittogrammi
incisi. Questi manufatti venivano riscaldati finchè si producevano
screpolature dalle quali gli indovini traevano gli oroscopi.
Circa 2500 a.c. Gli scavi nelle città della Valle dell'Indo hanno restituito
una grande quantità di sigilli con brevi iscrizioni che gli studiosi non
sono ancora riusciti a decifrare.
Circa 3500 a.c. La scoperta delle incisioni di Abydos pocanzi espresse.
Circa 3500/3300 a.c. La scoperta delle tavolette sumeriche
Ma nel 2000, nel contesto di un convegno archeologico che si tenne a Milano
dal titolo "Origini della scrittura", venne fuori la notizia a dir poco
sorprendente : la prima forma di scrittura venne inventata nei Balcani ed è
datata 5500 a.c. (7500 anni fa).
La rivelazione fu fatta dal professor Haral Harmann del "Research centre on
Multilingualism" di Bruxelles. Il professore nel corso del convegno milanese
ha mostrato dei segni riferiti alla cultura denominata Vinca. I segni che
appaiono in piccoli oggetti votivi avevano, come altri tipi di scrittura,
carattere religioso, servivano per "parlare con gli Dei" o per accreditare
l'origine celeste del potere dei sovrani. Uno di questi oggetti votivi ha
una forma che ricorda, addirittura, un "Compact Disc" antelitteram simili a
reperti noti nella categoria OOPARTS ( Manufatti fuori tempo ). Mi riferisco
principalmente ai "Dischi di pietra di Bain-Kara-Ula. Questi "dischi",
scoperti da archeologi cinesi nel 1938 all'interno di caverne nei pressi
delle montagne di Bain-Kara-Ula ( da qui il nome dei dischi ), sembrebbero
raccontare l'arrivo di esseri extraterrestri in quei luoghi in un periodo
che risalirebbe attorno ai 12000 anni fa. La storia di questo "sbarco" è
evidenziata con dei solchi sulla superficie di questi dischi che nel totale
ammonterebbero ad oltre 716. Ritornando al "Compact disc" dei Balcani ci si
aspettava che la notizia fosse subito divulgata su qualche prestigiosa
rivista scientifica ma fino ad oggi, il ritrovamento non ha visto neanche un
accenno. Forse è stata una semplice svista, ma probabilmente è l'ennesimo
tipo di "cover up" attuato dal sistema archeologico ortodosso, semplicemente
perché si trovava di fronte ad una scoperta "scomoda" in grado di sovvertire
le certezze costruite a tavolino. Ma altre certezze sembrano sgretolare ogni
giorno che passa visto che in India, ricercatori universitari locali hanno
localizzato a 36 metri di profondità nelle acque del Golfo di Khambat
(Oceano Indiano) due complesse strutture artificiali nelle quali sarebbe
stata individuata una scrittura complicata per il periodo storico in
questione, un periodo che risale a 9500 anni fa. Periodo che secondo gli
"ortodossi", vedeva l'Homo Sapiens Sapiens dimorare ancora in semplici
palafitte; secondo gli "ortodossi" appunto!
(fonte: http://www.notizieufo.com/scritt4.htm)
Domande: posto che, a quanto pare, anche le certezze ufficiali sull'origine
della scrittura devono tutte essere riviste, che ne dice la scienza dei
"Dischi di pietra di Bain-Kara-Ula"?
E poi, ohibò, come può l'esimio De Comite, insinuare che...
"ci si aspettava che la notizia fosse subito divulgata su qualche
prestigiosa rivista scientifica ma fino ad oggi, il ritrovamento non ha
visto neanche un accenno. Forse è stata una semplice svista, ma
probabilmente è l'ennesimo tipo di "cover up" attuato dal sistema
archeologico ortodosso, semplicemente perché si trovava di fronte ad una
scoperta "scomoda" in grado di sovvertire le certezze costruite a tavolino."
?!! E' un po' maliziosetto, questo De Comite, non vi pare?...
Infine, della scrittura che sarebbe stata individuata nelle vestigia
custodite dai fondali del Golfo di Khambat, risalenti ad un periodo in cui
secondo l'ortodossia i nostri antenati dovevano ancora cavarsela campando
sulle palafitte, che ne dice la scienza?
di Antonio De Comite
CUN Taranto
Fino a poco tempo fa era pressoché acclarato ed un fatto insindacabile e
incontrovertibile che l'origine della prima forma complessa di scrittura era
di appannaggio del popolo dei Sumeri vissuto attorno ai 5000 anni fa .
Dicevamo all'inizio fino a poco tempo fa perché dopo innumerevoli scavi
archeologici in ogni parte del mondo la certezza è venuta meno. Infatti
pochi anni fa l'archeologo della Direzione di Studi Germanici in Egitto, il
professor Gunter Dreyer dichiarò di aver trovato in una necropoli a circa
400 km dal Cairo delle iscrizioni risalenti al 3500/3400 a.c. ( 5500 anni
fa ). Le iscrizioni furono rinvenute nella località di Abydos. Sembrava
quindi che il primato del popolo dei fiumi del Tigri ed Eufrate era stato
tolto dagli Egizi. Ma prima di analizzare una scoperta fatta appena due anni
fa e finita "misteriosamente" nel dimenticatoio, illustriamo brevemente
quali sono i periodi indicati dei vari tipi di scrittura fino ad ora
rinvenuti .
Circa 600 a.c. Nelle Americhe fu il popolo degli Sapotechi ,stanziato nei
territori del Messico, a inventare la scrittura da glifi tutt'ora
difficilmente interpretabili.
Circa 1500/1200 a.c. Durante la dinastia Shang compaiono in Cina ossa
oracolari (scapole di bovino o carapaci di tartaruga) con pittogrammi
incisi. Questi manufatti venivano riscaldati finchè si producevano
screpolature dalle quali gli indovini traevano gli oroscopi.
Circa 2500 a.c. Gli scavi nelle città della Valle dell'Indo hanno restituito
una grande quantità di sigilli con brevi iscrizioni che gli studiosi non
sono ancora riusciti a decifrare.
Circa 3500 a.c. La scoperta delle incisioni di Abydos pocanzi espresse.
Circa 3500/3300 a.c. La scoperta delle tavolette sumeriche
Ma nel 2000, nel contesto di un convegno archeologico che si tenne a Milano
dal titolo "Origini della scrittura", venne fuori la notizia a dir poco
sorprendente : la prima forma di scrittura venne inventata nei Balcani ed è
datata 5500 a.c. (7500 anni fa).
La rivelazione fu fatta dal professor Haral Harmann del "Research centre on
Multilingualism" di Bruxelles. Il professore nel corso del convegno milanese
ha mostrato dei segni riferiti alla cultura denominata Vinca. I segni che
appaiono in piccoli oggetti votivi avevano, come altri tipi di scrittura,
carattere religioso, servivano per "parlare con gli Dei" o per accreditare
l'origine celeste del potere dei sovrani. Uno di questi oggetti votivi ha
una forma che ricorda, addirittura, un "Compact Disc" antelitteram simili a
reperti noti nella categoria OOPARTS ( Manufatti fuori tempo ). Mi riferisco
principalmente ai "Dischi di pietra di Bain-Kara-Ula. Questi "dischi",
scoperti da archeologi cinesi nel 1938 all'interno di caverne nei pressi
delle montagne di Bain-Kara-Ula ( da qui il nome dei dischi ), sembrebbero
raccontare l'arrivo di esseri extraterrestri in quei luoghi in un periodo
che risalirebbe attorno ai 12000 anni fa. La storia di questo "sbarco" è
evidenziata con dei solchi sulla superficie di questi dischi che nel totale
ammonterebbero ad oltre 716. Ritornando al "Compact disc" dei Balcani ci si
aspettava che la notizia fosse subito divulgata su qualche prestigiosa
rivista scientifica ma fino ad oggi, il ritrovamento non ha visto neanche un
accenno. Forse è stata una semplice svista, ma probabilmente è l'ennesimo
tipo di "cover up" attuato dal sistema archeologico ortodosso, semplicemente
perché si trovava di fronte ad una scoperta "scomoda" in grado di sovvertire
le certezze costruite a tavolino. Ma altre certezze sembrano sgretolare ogni
giorno che passa visto che in India, ricercatori universitari locali hanno
localizzato a 36 metri di profondità nelle acque del Golfo di Khambat
(Oceano Indiano) due complesse strutture artificiali nelle quali sarebbe
stata individuata una scrittura complicata per il periodo storico in
questione, un periodo che risale a 9500 anni fa. Periodo che secondo gli
"ortodossi", vedeva l'Homo Sapiens Sapiens dimorare ancora in semplici
palafitte; secondo gli "ortodossi" appunto!
(fonte: http://www.notizieufo.com/scritt4.htm)
Domande: posto che, a quanto pare, anche le certezze ufficiali sull'origine
della scrittura devono tutte essere riviste, che ne dice la scienza dei
"Dischi di pietra di Bain-Kara-Ula"?
E poi, ohibò, come può l'esimio De Comite, insinuare che...
"ci si aspettava che la notizia fosse subito divulgata su qualche
prestigiosa rivista scientifica ma fino ad oggi, il ritrovamento non ha
visto neanche un accenno. Forse è stata una semplice svista, ma
probabilmente è l'ennesimo tipo di "cover up" attuato dal sistema
archeologico ortodosso, semplicemente perché si trovava di fronte ad una
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Infine, della scrittura che sarebbe stata individuata nelle vestigia
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sulle palafitte, che ne dice la scienza?
--
Antonio Bruno
http://www.associazionegraal.tk/
http://communities.msn.it/LaricercadelGraal
http://www.edicolaweb.net/edicola.htm
----------------------------------------------------------------------------
" SOLO SE SEI PRONTO A CONSIDERARE POSSIBILE L'IMPOSSIBILE
SEI IN GRADO DI SCOPRIRE QUALCOSA DI NUOVO "
Johann Wolfgang Goethe
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